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Le 5 C di Suzanne Valliéres

5 C Suzanne Valliéres

L’educazione dei nostri figli, in particolare nei loro primi mesi e anni di vita, rappresenta un momento fondamentale per il loro sviluppo cognitivo e relazionale. Per questo è necessario porre in essere una serie di comportamenti che i genitori devono seguire affinché il bambino possa imparare efficacemente quanto insegnatogli e comprendere in maniera completa ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
In questo contesto, l’equilibrio è una variabile fondamentale: se infatti da una parte è importante che il proprio figlio possa capire quali siano i limiti oltre i quali non poter andare per non incorrere in rimproveri e punizioni, dall’altra è altrettanto rilevante evitare di imporre troppi divieti o doveri da fargli seguire, così da non generare un effetto controproducente che può essere dannoso per la sua crescita a livello di apprendimento e per quel che concerne la sua formazione caratteriale e autostima, nonché il rapporto stesso con le mamme e i papà.
Concretamente, accettare ogni tipo di condotta dei bambini è sbagliato tanto quanto negare loro ogni possibilità di esprimersi liberamente. L’approccio deve infatti essere sempre proporzionato in ogni caso per non generare confusione e frustrazione, impostando e chiarificando quelle poche regole che il minore deve seguire, e applicarle con costanza e decisione.

“L’arte di comunicare con i bambini”

A correre in aiuto dei genitori alle prese con i tipici problemi correlati alla crescita del proprio figlio ci ha pensato Suzanne Valliéres, psicologa canadese, che ha messo a disposizione la propria esperienza ultra decennale del settore della pedagogia, pubblicando libri in tutto il mondo, per supportare gli adulti in questo difficile cammino. Tra le opere di maggior successo troviamo “L’arte di comunicare con i bambini”, un volume che riassume i comportamenti che devono essere tenuti dai genitori per essere ascoltati e seguiti dai propri figli.
Un libro rivolto anche agli educatori e alle scuole che quotidianamente si trovano ad affrontare le mutevoli personalità dei bambini sotto la loro responsabilità. Gli argomenti esposti riguardano in particolare i consigli su come trattare i litigi tra fratelli, accrescere l’autostima dei figli, l’atteggiamento da tenere in presenza di bugie e, soprattutto, la gestione delle regole e dei divieti imposti e la conseguente accettazione degli stessi da parte dei propri bambini.
Specificatamente per gli ultimi due punti, l’autrice ha individuato 5 concetti principali che possono essere riassunti utilizzando le 5 C, rappresentanti le iniziali delle parole chiave di questo metodo che ha trovato applicazione non solo tra i genitori ma anche all’interno degli asili nido e delle scuole d’infanzia, che si focalizza soprattutto nell’utilizzo delle parole e sul processo di comunicazione adeguato per fare davvero presa sul bambino, sottolineando ciò che è utile in termini di efficacia e ciò che andrebbe evitato. Le 5 C di Valliéres sono le seguenti:

Chiarezza

Ad ogni fase della crescita deve essere associato un registro comunicativo diverso. Quando i nostri figli sono nei primi anni di età è necessario utilizzare un linguaggio semplice ed immediato, facilmente assimilabile dal bambino, non avendo ancora un vocabolario ampio che gli impedisce la comprensione di concetti complessi.

Concretezza

Collegato al primo punto, questo aspetto è fondamentale per far capire al bambino completamente le regole. Evitare quindi di impartire una condotta basata su elementi che possono essere fraintesi o poco incisivi, prediligendo invece direttive facili da assolvere. In questo contesto, è importante riconoscere i meriti e i comportamenti giusti per aumentare la motivazione a ripeterli.

Costanza

Mantenere la stessa condotta educativa nei confronti di nostro figlio fa sì che quest’ultimo possa realmente comprendere se il suo modo di agire sia giusto o sbagliato. In quest’ottica, il genitore deve riuscire ad avere sempre un atteggiamento coerente che non deve essere modificato dagli stati d’animo personali dettati da un particolare momento. Ciò farà sì il bambino non possa confondere, cominciando a capire e ad accettare pienamente le reazioni dell’adulto rispetto ai suoi comportamenti. Ovviamente, esistono delle deroghe alle regole imposte, ma devono essere spiegate con molta cura e motivate adeguatamente.

Coerenza

Il bambino vede la propria mamma e il proprio papà come modelli da seguire. Per questo, l’adulto deve impostare delle regole, le quali devono essere seguite in primis dal genitore stesso. Se, ad esempio, non vogliamo che nostro figlio urli, dobbiamo essere noi i primi ad utilizzare un tono di voce basso e conciliante, evitando di fare “muro contro muro” rispetto ai suoi atteggiamenti. In questo modo, il bambino vivrà la regola come qualcosa di condiviso e non come un’imposizione autoritaria dall’alto e sarà più disposto a seguirla. In poche parole, siamo noi a dover dare il buon esempio.

Conseguenze

Una volta stabilite le regole che il nostro bambino deve seguire, bisogna rendere chiaro a quest’ultimo le punizioni o i castighi nei quali incorrerà in caso di trasgressione. Le conseguenze di un suo cattivo comportamento devono essere proporzionate e ragionevoli e non devono scaturire in umiliazioni o vessazioni. Spiegare completamente le motivazioni dietro a una punizione contribuisce a una migliore comprensione da parte di nostro figlio della misura adottata e migliorerà sensibilmente il suo senso di responsabilità.

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