Quando parliamo di animali domestici, l’Italia si rivela uno dei Paesi europei che maggiormente ama questi compagni di vita. Sono sempre di più, infatti, le famiglie che decidono di prendersi cura di cani e gatti, così come di conigli, criceti o uccellini, situazione che si è consolidata ulteriormente nel biennio pandemico, con numeri in aumento per quanto riguarda le adozioni.
Del resto, avere un animale domestico ci regala momenti e ricordi indelebili, nonché benefici a livello psicologico e relazionale, in particolare per quanto riguarda i bambini che da sempre pongono la fatidica domanda ai propri genitori, chiedendo a gran voce di poter avere un cane o un gatto con il quale giocare e crescere insieme. Una situazione che comporta, come detto, risvolti positivi nello sviluppo dei nostri figli, non solo per quel che concerne la sfera affettiva ma anche a livello cognitivo e motorio.
I benefici di crescere con un animale domestico
Che sia un cane, un gatto o qualsiasi altro animaletto, i bambini sono sempre ben disposti ad accogliere in casa un cucciolo e difficilmente ci troveremo a dover affrontare un reazione avversa in questo senso. Sebbene avere un animale domestico sia un grande impegno, i genitori non devono scartare a priori questa possibilità, specie per i benefici collegati alla crescita dei propri figli.
I bambini che costruiscono un rapporto stretto con i propri amici a quattro zampe, infatti, acquisiscono un maggiore senso di protezione e di responsabilità, migliorando il loro approccio verso la diversità e imparando il senso del rispetto per gli altri; sviluppano inoltre l’emotività e l’empatia, con un rilevante abbassamento dei livelli di stress e ansia, come emerso in uno studio nel quale si evidenzia il ruolo centrale dell’ossitocina (ormone che gioca un ruolo rilevante sia nell’ambito dell’affettività che dell’empatia) generata nella relazione tra bambino e animale.
In questo modo, i nostri figli impareranno anche a relazionarsi meglio con i propri coetanei, sviluppando anche capacità di problem solving e acquisendo i primi rudimenti sul funzionamento della natura e delle fasi della vita, imparando a relazionarsi non solo con il processo di crescita, maturazione e vecchiaia, ma anche con l’esperienza della morte che molto spesso rimane un aspetto con il quale i genitori stessi faticano a far relazione i bambini.
La presenza di animali in casa con i bambini
La presenza di un animale tra le mura domestiche risulta essere ancora più importante nei bambini che soffrono di sindromi depressive, apatia e per quei soggetti che tendono a isolarsi o a non esprimere pienamente le proprie emozioni. In questi casi, ma anche in generale, la relazione tra bambino e animale si configura a tutti gli effetti come un’amicizia nella quale riporre la propria fiducia e sfogare le proprie paure, rendendola un rifugio sicuro nel quale ripararsi quando si è tristi o desolati.
Oltre ai benefici collegati alla sfera psicologica e relazionale, prendersi cura di un animale domestico influisce positivamente sullo sviluppo comunicativo, verbale e non verbale dei più piccoli, che imparano a interloquire con il proprio cane o gatto attraverso un apprendimento naturale e spontaneo fatto di gestualità, frasi di incoraggiamento e un dialogo costante, se così si può definire.
A questo si aggiunge anche lo stimolo per l’attività motoria: giocando con il proprio animale, infatti, il bambino è impegnato costantemente in un esercizio fisico, come ad esempio il rincorrersi, senza però imposizioni e schemi prestabiliti, ma attraverso la componente ludica, con benefici per quel che riguarda la crescita fisica e il controllo del peso. In linea generale, quando un animale domestico entra a far parte della nostra vita, diventa a tutti gli effetti un membro delle famiglia e contribuisce a mantenere un clima sano e sereno in cui far crescere il bambino.
Consigli su come gestire un animale domestico in presenza di bambini
Pur essendo gli animali domestici facilmente gestibili, anche in presenza di bambini, i genitori devono considerare alcuni fattori prima di decidere di accoglierne uno in casa. Oltre alle esigenze familiari, sia a livello lavorativo che privato, bisogna mettere in conto il grande impegno che comporta l’avere un cane o un gatto, e valutare la possibilità concreta di prendersene adeguatamente cura in concomitanza dei tanti impegni familiari.
E’ importante anche considerare l’età dei nostri figli; gli studi riferiscono che l’età giusta sembrerebbe essere intorno ai 3 o 4 anni, quando il bambino ha già avuto esperienze rilevanti rispetto a ciò che lo circonda e riesce a relazionarsi meglio con il cucciolo, capendo la differenza che intercorre tra un giocattolo e un essere vivente.
Quali problematiche potrebbero insorgere
Da non sottovalutare anche l’insorgere della gelosia e di atteggiamenti aggressivi collegati: pur donandogli tutto l’amore possibile, l’animale domestico non deve mai essere posto su un piano superiore rispetto al bambino, che potrebbe considerarlo un “avversario” nel rapporto con i genitori. Circostanza che vale anche al contrario, nei casi in cui la nascita del figlio possa causare trascuratezza nei confronti dell’animale già presente in casa, con il rischio che quest’ultimo possa divenire aggressivo nei confronti del neonato, avvertendo un senso di abbandono da parte dei suoi padroni.
In linea di massima, quando prendiamo un animale e ci sono bambini piccoli è sempre necessario monitorare le situazioni di gioco, soprattutto nelle fasi di conoscenza tra i due, indicando a entrambi come è giusto comportarsi e interfacciarsi, dando il buono esempio sui corretti comportamenti da porre in essere.