Il bilinguismo in Italia rappresenta un approccio sempre più diffuso per le famiglie che vogliono offrire ai propri figli un’istruzione basata sull’insegnamento di una seconda lingua rispetto a quella madre, già a partire dall’asilo nido o dalla scuola d’infanzia. Se in passato, infatti, si credeva che l’apprendimento di un nuovo idioma in tenera età potesse causare problemi per quanto riguarda lo sviluppo cognitivo del bambino, tale tesi, peraltro non sorretta da elementi accertati, è stata accantonata alla luce dei tanti vantaggi e benefici riconducibili a questo orientamento.
Prima di affrontare i vantaggi del bilinguismo in età infantile, è bene sottolineare che, per le caratteristiche proprio del suo cervello, il bambino risulta essere più predisposto a immagazzinare nuove informazioni e ad imparare una nuova lingua più rapidamente ed efficacemente rispetto a un adulto. In questi casi, almeno fino agli otto anni di età, parliamo di bilinguismo precoce.
Se da una parte è riscontrabile come un bambino che frequenta un asilo nido o una scuola d’infanzia bilingue possa avere un debutto al linguaggio più tardivo e complicato rispetto a un monolingue, mischiando sovente le parole dei due o più idiomi che sta imparando, dall’altra i tanti benefici a livello cognitivo e relazionale e le possibilità per il futuro rappresentano variabili incredibilmente convincenti per far propendere il genitore verso questa scelta il prima possibile.
Elasticità mentale e problem solving
I bambini che sono indirizzati al bilinguismo fin da piccoli risultano avere una elasticità e flessibilità cognitiva maggiore, sia per quel che riguarda l’apprendimento di ulteriori linguaggi, sia per ciò che concerne la capacità di interfacciarsi con nuovi argomenti e materie, grazie a quello che viene definito il “code switching”, ovvero il decentramento cognitivo che migliora l’attenzione e la possibilità di portare a termine più cose contemporaneamente, allenando il cervello grazie al continuo “salto” tra un idioma e l’altro.
Imparare una nuova lingua già nei primi mesi o anni di vita, consente ai nostri figli di avere un approccio più propositivo verso ciò che non conoscono e con cui devono entrare ancora in contatto e, grazie alla loro capacità di analisi e concentrazione maggiormente sviluppata rispetto a un monolingue, sono in grado di assimilare molteplici concetti in breve tempo ed efficacemente.
Abituarli ad affrontare da subito la sfida relativa alla comprensione di una seconda lingua, li rende intrinsecamente pronti a cavarsela di fronte ai continui ostacoli che la vita gli presenterà, con una spiccata attitudine al problem solving e un’interpretazione più elastica e lucida rispetto a ciò che li circonda. Elementi che gli torneranno utili in futuro quando entreranno nella fase adulta.
Aprirsi al mondo e alla società del futuro
Il mondo in cui viviamo, dove le barriere sono sempre di meno e la multiculturalità rappresenta sempre più un concetto diffuso in ogni ambito, comporta un’apertura mentale superiore rispetto al passato. Un bambino che frequenta un asilo o una scuola d’infanzia bilingue può assimilare tale presupposto fin da piccolo e, venendo a contatto con altri bambini stranieri, è in grado di capire le differenze culturali naturalmente e senza pregiudizi, favorendo il processo di integrazione e inclusione, fondamentale nella società di oggi e domani.
In questo modo si migliora il suo sviluppo e la sua crescita sia per quel che riguarda gli aspetti relazionali e la socializzazione, sia per allargare la sua conoscenza del mondo in cui vive, comprendendo e facendo proprie anche culture distanti dalla sua, preparandoli già nei primi anni di vita alla diversità e alla tolleranza, interpretando le singole e mutevoli caratteristiche etnico-culturali come un valore e non come un qualcosa da temere o da tenere alla larga, rendendosi impermeabile ai quei concetti quali razzismo e bullismo ancora purtroppo molto presenti anche e soprattutto tra i più giovani.
I benefici per l’età adulta
Un bambino che ha conseguito un insegnamento incentrato sul bilinguismo ha maggiori capacità e minori difficoltà a imparare un’ulteriore lingua anche in età adulta. Ma non solo. Proprio per le caratteristiche ricercate dal mondo del lavoro attuale, e sicuramente futuro, dove viene costantemente richiesta la conoscenza di una seconda o terza lingua rispetto a quella madre, aver frequentato un asilo o una scuola d’infanzia bilingue, aumenta le possibilità di lavoro e le opportunità di fare carriera, anche e soprattutto all’estero, potendo contare su una padronanza plurilinguistica completa sia a livello scritto e in particolare orale, distinguendoti dalla massa, e comprendendo in modo completo il mercato globale e i suoi protagonisti.
Un valore aggiunto determinante per il futuro dei nostri figli che, come dicevamo in precedenza, riusciranno a ottenere risultati migliori se cominciano ad assimilarlo quando sono ancora piccoli rispetto a quando diventeranno adulti. Oltre ai risvolti in campo lavorativo, la possibilità di viaggiare e visitare luoghi e persone con maggiore consapevolezza, interfacciandosi all’estero in contesti anche molto diversi rispetto al proprio, fare nuove amicizie e conoscere nuovi modi di vivere.